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Anche se la sindrome dell’ovaio policistico è la causa più comune di infertilità femminile, le donne affette da PCOS possono aspirare ad avere una gravidanza modificando il proprio stile di vita o ricorrendo a farmaci con l’obiettivo di ripristinare il normale processo ovulatorio.

STILE DI VITA

Dimagrire. Se si è sovrappeso, la prima cosa che il ginecologo consiglierà sarà quella di perdere perso per aumentare le probabilità di ripristinare l’ovulazione.

FARMACI

Se si è affetti da sindrome dell’ovaio policistico e si desidera avere una gravidanza, il ginecologo potrebbe prescrivere:

  • – metformina e clomifene (anche combinate). In particolare il clomifene per aumentare le probabilità gravidanza (anche multiple) e la metformina per riavviare l’ovulazione;
  • – le gonadotropine, una categoria di ormoni utilizzati per trattare l’infertilità nelle donne che non rispondono alla metformina o al clomifene.

Potrebbe infine suggerire altre forme di tecnologia assistita per la riproduzione, come la donazione di ovuli e la fecondazione in vitro o una procedura chirurgica, il drilling ovarico, che risulta efficace nel ripristino dell’ovulazione.

COMPLICAZIONI

Le donne con sindrome dell’ovaio policistico restano esposte a un aumento del rischio di esiti negativi di una gravidanza, anche mantenendo uno stile di vita sano e un peso corporeo nella norma. Tra le possibili complicazioni le più comuni:

  • – Aborto spontaneo anche se sembra che il trattamento con i farmaci per diabetici possa ridurre il rischio di aborto spontaneo nelle donne in gravidanza affette da ovaio policistico.
  • – Pre-eclampsia (+ 32% nelle donne affette da PCOS): improvviso aumento della pressione sanguigna dopo la 20a settimana di gestazione. La pre-eclampsia può creare danni a rene, fegato e al cervello della madre. Se non trattata la malattia può essere fatale per la madre o per il feto. Per questo motivi i controlli della pressione arteriosa devono essere programmati durante tutto il periodo di gravidanza per individuare cambiamenti improvvisi.
  • – Diabete gestazionale (+ 41% nelle donne affette da PCOS): questo tipo di diabete può essere sviluppato solo dalle donne incinte e nella maggior parte dei casi scompare dopo la nascita del bambino.
  • – Ipertensione indotta dalla gravidanza: a differenza della preeclampsia in questo caso si manifesta un aumento generale della pressione sanguigna che può iniziare prima della 20a settimana di gravidanza. Se non trattata, la condizione potrebbe portare a pre-eclampsia.
  • – Parto prematuro, ossia prima di 37 settimane di gestazione (+ 25% nelle donne affette da PCOS). Il rischio è maggiore nelle donne che hanno già sviluppato la pre-eclampsia.
  • – Parto cesareo: questo tipo di parto può essere più comune tra le donne affette da ovaio policistico (quasi il 28%, rispetto al 24% dei cesarei delle donne non affette da ovaio policistico). Questa percentuale evidentemente collegata all’alta possibilità di parto prematura che impone la procedura chirurgica.
  • – Ittero e problemi respiratori: possono riguardare maggiormente i bambini nati da madri con PCOS (+ 20% di possibilità).

Ci siamo lasciati ispirare da:

Lisa RapaportOvaio policistico. Gravidanza a rischio elevato di complicanze, da Quotidianosanità.it,

 Dr. Roberto Gindro, Ovaio policistico: gravidanza, sintomi, dieta e cura, da Farmaco e Cura, ultimo aggiornamento: 4 giugno 2019